La mappa concettuale è uno degli strumenti fondamentali per gli studenti con DSA o con difficoltà di apprendimento (ma anche per i normolettori!) perché fornisce un rapido accesso all’informazione appresa. Come spiegava il loro ideatore Joseph D. Novak, tra la fine degli anni ’60 e gli inizi degli anni’70, infatti, “le mappe concettuali sono strumenti per organizzare e rappresentare la conoscenza”.

  • Essendo uno strumento così importante per i ragazzi con DSA la prima domanda che molti si pongono quando si parla di questa tematica è: Ma chi deve fare la mappa concettuale? Il professore, il ragazzo, il tutor o il genitore?

È fondamentale che le mappe, così come tutti gli altri strumenti compensativi, siano costruite dal ragazzo stesso, perché ognuno di noi ha il proprio modo per realizzarle nonché il proprio stile di apprendimento. A tutti noi capita frequentemente di prendere velocemente degli appunti che ci permettano di risalire celermente ad un’informazione globale complessa, sia essa fornita in forma orale o scritta. Lo stesso principio si applica per le mappe: una mappa è quello strumento che ci permette di risalire velocemente, quasi a colpo d’occhio, all’informazione necessaria e che ci consente di rievocare e/o costruire un discorso logico, articolato e complesso, in forma orale o scritta. Proprio perché ognuno di noi attribuisce un significato differente al proprio appunto (sia esso una parola, un’immagine o un mero scarabocchio) sappiamo che se passassimo quel pezzo di carta, così realizzato, ad altri non avremmo mai la certezza che lo stesso sia intellegibile per tutti. Lo stesso principio si deve applicare alla realizzazione delle mappe, che devono essere costruite dal ragazzo stesso durante lo studio, utilizzando il suo principio logico affinché quel segno acquisisca un significato, che può anche non essere comprensibile per un altro osservatore.

  • Si sente spesso parlare di mappa concettuale e di mappa mentale ma sono la stessa cosa?

No, entrambi sono strumenti utili per i ragazzi ma è importante non confonderli. La mappa concettuale è una rappresentazione grafica dei concetti più importanti di un argomento, espressi in forma sintetica, all’interno di una forma geometrica (chiamata nodo) che vengono ordinati in forma gerarchica dal concetto principale ai concetti secondari (e così via…) e che sono collegati tra loro da linee o frecce che esplicitano la relazione tra tali concetti. Questa mappa ci permette, quindi, di organizzare e rappresentare la conoscenza permettendoci di studiare “capendo” a pieno e ragionando su un intero argomento; mettendo in evidenza tutte le relazioni tra i vari concetti e la natura dei loro legami.

La mappa mentale, concepita da Buzan alla fine degli anni ’70, invece, parte da un solo argomento di base, che è posto al centro della mappa, da cui si diramano tutte le associazioni e sotto-concetti, con ramificazione gerarchica dei concetti senza definirne, però, il tipo di relazione. È costituita da icone, colori, disegni, parole chiave, rami curvi, collegamenti e proprio grazie a queste caratteristiche, che stimolano la nostra memoria, ci aiutano a memorizzare meglio uno specifico concetto e tutti i collegamenti associati.

  • Che ruolo ha la scuola in questo contesto quindi?

Nel D.M n 5669 del 12 luglio 2011l’art. 4 comma 4 precisa che: “le istituzioni scolastiche assicurano l’impiego degli opportuni strumenti compensativi, curando particolarmente l’acquisizione, da parte dell’alunno e dello studente con DSA, delle competenze per un efficiente utilizzo degli stessi”

Appare, quindi, evidente come il compito della scuola in tale circostanza sia quello di permettere ed incentivare l’uso degli strumenti compensativi come, appunto, le mappe, fornendo agli studenti un opportuno metodo di studio, insegnando loro il modo migliore di strutturare una mappa funzionale ed efficace allo scopo e proponendo, se necessario, opportune correzioni ed indicazioni in merito.

  • In che modo possono essere realizzate le mappe concettuali e mentali?

Oltre al classico foglio di carta, i programmi informatici possono offrire molti vantaggi: si costruiscono mappe riutilizzabili, memorizzabili e reperibili velocemente, offrono la possibilità di inserire immagini o altri materiali di approfondimento, garantendo la possibilità di spostare la posizione dei nodi, in caso di errori, direttamente con un click senza dover reimpostare una nuova mappa da zero, come invece succede sul cartaceo. Il computer, inoltre, aiuta ad organizzare lo spazio e le idee, facilita lettura e scrittura, permette risultati esteticamente gradevoli, ordinati e visivamente chiari grazie all’uso di caratteri, stili e attributi diversi.

  • Quali strumenti si possono utilizzare per creare mappe?

Esistono numerosi software a disposizione a tal scopo, tra i programmi gratuiti possiamo citare MindMaple Lite: un software che permette di trasformare velocemente un testo in mappa. Utile anche per la pianificazione di attività o per l’organizzazione di sessioni di brainstorming. Il programma è facile da usare grazie all’interfaccia intuitiva ed accattivante: la grafica, infatti, è ispirata a quella di Windows e di Office e può essere utilizzato in abbinato con un programma di sintesi vocale chiamato LeggiXme. MindMaple Lite può essere reperito qui.

CmapTools: è un’applicazione che mette a disposizione una serie di strumenti grafici per creare mappe concettuali elaborate e visualmente significative. Permette di creare nodi concettuali e relazioni associative che collegano i nodi e consente di creare rapidamente anche formulari e procedurari per matematica e fisica (utilizzando la funzione «Set Caratteri Matematici» si immetteranno velocemente frazioni, potenze, radici, lettere appartenenti all’alfabeto greco ecc…) Il programma è reperibile qui.

Infine, citerei Vue: un software, realizzato da un gruppo di accademici della Tufts University di Boston, che consente di utilizzare, nella rappresentazione di una mappa mentale, un numero molto elevato ed eterogeneo di oggetti come immagini e/o video. Permette di creare velocemente mappe mentali e concettuali inserendo grandi masse di testi oltre che immagini, collegamenti, video ecc. in un’unica rappresentazione concettuale. In ogni nodo possono essere inserite, infatti, note nascoste di grandi dimensioni, come intere pagine di libro, note, appunti, ma anche immagini, che possono essere visualizzate all’occorrenza. Questo software può essere scaricato qui.

  • Ma una volta installati questi strumenti, come fanno i ragazzi ad apprendere il loro utilizzo?

Sono disponibili in rete e sui nostri social vari tutorial. Qualora si dovesse sentire la necessità di un approfondimento e/o una personalizzazione, in base alla scolarità o alle varie esigenze, vi consigliamo di contattare il Centro così da poter intraprendere uno specifico percorso in merito.

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