Quando si parla di autismo si incontrano ancora troppi stereotipi che possono avere un impatto significativo sulla percezione e sull’inclusione delle persone autistiche nella società.

Compito dei clinici e di tutte le figure professionali che lavorano, con ruoli differenti, nell’ambito del neurosviluppo è quello di favorire il cambiamento di punto di vista e una considerazione più accurata della definizione di spettro dell’autismo, partendo proprio da una riflessione sul linguaggio utilizzato e sugli stereotipi diffusi.

Utilizzare il termine più complesso e ampio di neurodiversità è il primo passo per superare il “paradigma della patologia” e arrivare a considerare le differenze nel funzionamento neuropsicologico, come ad esempio l’autismo e l’ADHD, come variazioni del funzionamento della mente umana e non patologie da correggere, “migliorare” e guarire. Utilizzare un linguaggio consapevole non implica il rinunciare alle categorie diagnostiche esistenti, dal momento che rimane sempre fondamentale individuare la corretta diagnosi e il grado di supporto necessario alla persona.

Quali sono gli stereotipi principali legati all’autismo?

Uno degli stereotipi più comuni è che tutte le persone autistiche abbiano le stesse caratteristiche e comportamenti. Questo pensiero porta a una mancanza di comprensione delle differenze individuali all’interno dello spettro autistico: come tutte le persone, anche quelle che rientrano nello spettro sono diverse le une dalle altre e possono avere diversi interessi, abilità, modi di comunicare, gusti e inclinazioni.

Un altro stereotipo diffuso è che le persone autistiche sperimentino una gamma minore di emozioni. Questa concezione è errata e limitante: quello che spesso accade a una persona autistica sperimenti difficoltà nella comprensione, nella comunicazione e nella gestione dei propri vissuti emotivi. È possibile, ad esempio, che a causa di questo tipo di difficoltà un bambino autistico fatichi a riconoscere e a parlare dell’emozione sperimentata in una determinata situazione, ma non avere le parole per descrivere qualcosa che accade dentro di noi non significa che questo qualcosa non esista e non abbia forza e importanza.

Capita anche che l’eccessiva esposizione a stimoli emotivi molto forti, sia positivi sia negativi, determini un tipo di sovraccarico definito proprio sovraccarico emotivo.

Per quanto riguarda la comprensione delle emozioni altrui, spesso per la persona autistica può essere difficile comprendere le associazioni fra un certo tipo di emozione sperimentata dall’altro e un determinato comportamento; può essere sperimentata una fatica nella condivisione reciproca delle emozioni e non sempre può risultare semplice e immediato comprendere quale tipo di emozione un determinato comportamento, azione o parola detta può suscitare nell’altro. Questo però non significa necessariamente che la persona autistica non possa “sentire” o “percepire” la tristezza, la rabbia o la felicità altrui.

Un altro stereotipo dannoso riguarda l’associazione tra autismo e competenze cognitive. Si crede erroneamente che l’autismo sia associato o alla disabilità intellettiva o a competenze cognitive superiori, come se fossimo di fronte a due “tipi” di autismo. Questo tipo di stereotipo è stato più volte sostenuto dalle rappresentazioni delle persone autistiche nei media.
La realtà è che la popolazione autistica, proprio come la popolazione neurotipica si trova all’interno di uno spettro di abilità, competenze e punti di forza differenti.

Esiste l’autismo grave? Non esattamente; l’autismo, in quanto modo di funzionare della mente umana, non si definisce in base alla gravità. Ciò che può essere più o meno grave sono le compromissioni connesse all’autismo, come ad esempio la disabilità intellettiva o la compromissione del linguaggio, e ciò che cambia è il diverso grado di supporto necessario alla persona.

Infine, c’è lo stereotipo dell’autismo come una condizione statica e immutabile. In realtà, molte persone autistiche possono fare progressi significativi con il tempo, specialmente con il supporto adeguato. L’idea che le persone autistiche non possano migliorare o imparare nuove abilità può portare a una mancanza di fiducia nelle loro capacità e a una mancanza di sostegno per il loro sviluppo.

Per superare gli stereotipi riguardanti lo spettro dell’autismo, è fondamentale promuovere una maggiore consapevolezza, comprensione e accettazione dell’autismo nella società. Ciò può essere realizzato attraverso l’educazione, la sensibilizzazione e la creazione di ambienti inclusivi che permettano alle persone autistiche di essere se stesse senza paura di giudizio o discriminazione.

Inoltre, è importante ascoltare le voci delle persone autistiche stesse e coinvolgerle attivamente nella lotta contro gli stereotipi e nella promozione dell’uguaglianza e dell’inclusione.