Di fronte a persistenti e importanti difficoltà scolastiche, è possibile intraprendere una valutazione anche in adolescenza ed in età adulta, al fine di comprendere l’origine di tali fatiche o insuccessi e individuare strategie di intervento funzionali.

Un percorso di valutazione per difficoltà scolastiche permette di verificare la presenza di Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) o altri Disturbi (come il Disturbo da Deficit dell’Attenzione ed Iperattività –ADHD), identificare le fragilità che ostacolano il raggiungimento dei propri obiettivi ed individuare le risorse di cui l’individuo dispone (a qualsiasi età!).

Accade spesso in adolescenza che, con il passaggio di ciclo alla scuola secondaria di II grado o con l’aumentare delle richieste (ad esempio dal biennio al triennio della scuola superiore), si verifichi un calo del rendimento.  Adattarsi al nuovo contesto o sviluppare un nuovo metodo di studio richiede tempo ed un calo delle prestazioni può risultare fisiologico; tuttavia, se tali difficoltà di adattamento persistono nel tempo, può essere utile indagarne le cause.

Ripetuti insuccessi scolastici (nonostante ore di studio o di ripetizioni) possono portare a perdita della motivazione e all’emergere di disagio emotivo, con sintomi di ansia o calo dell’umore.

Quali sono i sintomi aspecifici più comuni?

  • calo del rendimento;
  • tempi più lunghi per leggere, comprendere e studiare il materiale;
  • difficoltà di esposizione (sia orale che scritta);
  • lentezza e difficoltà a rispettare il limite di tempo dato in fase di verifica;
  • difficoltà di attenzione e/o organizzazione del lavoro a casa (con tendenza a procrastinare e “fare all’ultimo minuto”);
  • Disorientamento in fase di verifica (“non ricordo più nulla”).

Vi sono poi sintomi “specifici” per i vari disturbi, che possono essere indagati insieme all’esperto sia in fase di colloquio che durante la somministrazione dei test.

Come è possibile non accorgersene prima?

Spesso i sintomi emergono con l’aumentare delle richieste o di fronte a differenti modalità di insegnamento o verifica. E’ possibile che lo studente abbia sviluppato, senza esserne consapevole, delle “strategie di compensazione”, le quali ad un certo punto iniziano a non funzionare più o rendono la vita scolastica estremamente faticosa. È possibile, dunque, giungere per la prima volta alla valutazione in età adolescenziale (o anche adulta).

Come si articola una valutazione?

Un percorso di valutazione prevede la somministrazione di test per misurare il funzionamento cognitivo, i livelli di apprendimento raggiunti nelle varie aree (lettura, scrittura, calcolo) ma anche le capacità attentive, di memoria e di pianificazione.

Sono disponibili test per ogni fascia d’età, fino all’età adulta. Può capitare infatti che, ripensando alla propria storia scolastica, un giovane universitario o un adulto si domandi se le costanti fatiche incontrate possano essere spiegate da uno specifico disturbo.

Al termine della valutazione, integrando le informazioni raccolte, sia in presenza che in assenza di diagnosi, è possibile definire un piano di intervento personalizzato, che vada a lavorare sulle fragilità riscontrate, tenendo conto delle risorse personali.