La presenza di scoppi di rabbia, comportamenti disregolati e il mancato rispetto delle regole possono mettere a dura prova le famiglie. In alcuni casi si tratta di “reazioni passeggere”, in altri invece rappresentano dei comportamenti costanti che risultano essere, nel tempo, dannosi per il bambino, per la famiglia e per il contesto che lo circonda.

Un piccolo passo per creare un cambiamento è quello di osservare con l’obiettivo di  comprendere queste reazioni per poi cercare di modificarle insieme al bambino.

In alcuni casi possono essere sufficienti dei momenti di accoglienza e di ascolto per trasmettere al bambino la possibilità di essere capito e aiutato; in altri, invece, potrebbe essere necessario modificare le modalità di comunicazione o la struttura delle regole che ci aspettiamo al fine di renderle “più facilmente rispettabili” e soprattutto di renderle chiare, specifiche e sempre valide.

In altri casi ancora, invece, questi accorgimenti potrebbero non essere sufficienti, motivo per cui è consigliabile chiedere un consulto a un professionista.

Quando è importante rivolgersi a un professionista

Quando gli scoppi di rabbia sono frequenti e incontrollati, quando ci sono forti reazioni fisiche o verbali, quando il mancato rispetto delle regole è persistente, quando c’è un utilizzo quasi esclusivo del “NO”, quando le provocazioni sono continue.

Se questi comportamenti condizionano significativamente il benessere del bambino e quello familiare è opportuno chiedere aiuto e rivolgersi ad uno specialista per acquisire un punto di vista esterno sulla situazione.

La consulenza avviene in alcuni incontri e ha lo scopo innanzitutto di osservare e comprendere i comportamenti e gli schemi relazionali che si attivano in determinate situazioni e successivamente di inserire nuove strategie al fine di aiutare in primo luogo il bambino ad acquisire una maggiore consapevolezza dei propri stati d’animo e a modificare le reazioni disregolate ed esplosive e anche di migliorare il senso di efficacia e il benessere di tutta la famiglia.

Uno dei motivi per cui è importante affrontare la questione sono le possibili ripercussioni sull’autostima del bambino: le crisi di rabbia potrebbero crescere ed aumentare andando a influenzare i contesti di vita in cui il bambino vive, portando a delle fatiche relazionali, esclusione e conseguentemente anche al pensiero di inadeguatezza “non vado bene se sono fatto così”.

E’ importante, quindi, lavorare insieme al bambino e alla famiglia sulle sensazioni, sui pensieri, sulle emozioni e sulle motivazioni legate a momenti specifici per poi modificarne le reazioni.

Ricordiamoci che è giusto provare rabbia! Tutti noi la proviamo frequentemente ma cerchiamo di controllare le nostre reazioni utilizzando delle strategie che ne permettano una giusta e controllata manifestazione.

Anche le reazioni provocatorie, di non rispetto delle regole hanno dei significati per il bambino ed è quindi giusto ascoltarlo per creare nuove possibilità, nuove prospettive che gli permettano di manifestare in modo più controllato quanto prova, sente e dice.