I genitori possono proporre la lettura di libretti ai propri figli già da piccolissimi. I libri sono oggetti versatili e affascinanti… già molto precocemente. Inizialmente il bambino potrebbe essere più che altro interessato a metterli in bocca, per poi scoprire che si possono sfogliare, osservare, che potrebbero esserci parti da azionare o finestrelle da scoprire. Ma l’uso migliore che si può fare è condividerli, magari con mamma o papà. La lettura del testo che accompagna le immagini spesso piace ai bambini, diventa un rituale da ritrovare, tuttavia provando a sganciarsi da quelle parole stampate è possibile inventare mille sfumature e accompagnare nel tempo il bambino adeguandosi alle sue crescenti capacità. Ci si può dedicare ogni volta a un dettaglio diverso o ignorare ciò che non interessa, saltare le pagine o tornare indietro per riguardarle ancora, facendosi trasportare in un viaggio incantato.
La lettura di libretti è consigliata per stimolare il linguaggio dei bambini, tuttavia ancor più che leggere ai propri figli i genitori possono leggere CON loro. Invece di proporre una presentazione dalla prima all’ultima pagina con il bambino che ascolta e basta, si può instaurare un dialogo, chiacchierando insieme alla scoperta della storia e collegandola alle esperienze vissute.
Come per tutte le altre attività, ogni genitore deve trovare la modalità commisurata all’indole propria e del bambino, comunque vediamo alcuni suggerimenti da provare a sperimentare nella proposta di un libro ai bambini.
- Variare l’intonazione, usare l’enfasi, suoni, versi, provare a usare voci diverse per attivare l’attenzione e rendere l’ascolto più coinvolgente e divertente.
- Seguire l’interesse del bambino, osservando lo sguardo, i gesti, i movimenti e le espressioni del viso per decidere cosa commentare. I commenti andranno graduati in base all’età e alle conoscenze del bambino: prima si potrebbero denominare solo gli oggetti principali, anche con suoni e versi, progressivamente poi il racconto potrà svilupparsi in frasi via via più complesse e più o meno arricchite di dettagli.
- Non avere fretta, aspettare qualche secondo per dare il tempo al proprio figlio di osservare, manipolare, ma anche di intervenire, partecipare: l’attesa incoraggia la comunicazione. Bisognerà adattarsi al suo ritmo.
- Ascoltare con attenzione e cogliere ogni segnale del bambino per sostenere la sua iniziativa nel parlare e comunicare, dimostrando interesse per ciò che ha da dire, qualsiasi sia la forma, anche se non dovesse utilizzare le parole.
- Evitare troppe domande, mettono pressione e possono provocare una chiusura. Se servono invece a seguire l’interesse del bambino possono motivarlo a portare avanti il racconto.
Non importa seguire il testo della storia, l’autore non si dispiacerà. Ciò che fa la differenza è la condivisione e lo scambio, che diventi una proposta interessante, motivante, coinvolgente per il proprio bambino. Al contempo si stimoleranno la comprensione del linguaggio, l’espansione del vocabolario, la conversazione, il tutto dedicando tempo prezioso alla relazione.