Cosa può osservare il genitore, quali sono i segnali da non sottovalutare, perché è importante.

Le modalità di respirazione, masticazione e deglutizione, ovvero le funzioni orali, possono modificare la crescita ossea del viso e avere numerose ripercussioni sullo sviluppo.

Le alterazioni delle funzioni orali prendono il nome di Squilibrio Muscolare Oro-Facciale (SMOF) e, più nello specifico, comportano l’alterazione dell’equilibrio dei muscoli e delle strutture del viso, oltre a ricadute sul linguaggio, sulla postura e sulle performance scolastiche/lavorative.

Vediamo nel dettaglio come le funzioni orali possono modificare lo sviluppo del bambino e quali sono i principali campanelli d’allarme.

La respirazione orale

La respirazione fisiologica prevede che l’aria venga inspirata ed espirata dal naso per almeno l’80% del tempo. Tuttavia, ci sono particolari circostanze per cui la respirazione non coinvolge più il canale nasale, ma avviene attraverso la bocca.

Le cause più comuni sono la rinite allergica, la deviazione del setto nasale, le infiammazioni delle adenoidi e/o tonsille. Se questa condizione viene protratta per molto tempo, la respirazione orale diventa lo schema abituale e talvolta, pur avendo rimosso le cause ostruttive, la respirazione fisiologica (nasale) non viene ripristinata. Questo, innanzitutto, comporta un minore afflusso d’aria, ma vi sono numerose conseguenze anche sulla crescita ossea, sul tono muscolare e l’estetica del viso, oltre ad alterazioni della postura. Vediamo i principali campanelli d’allarme:

  • La bocca rimane abitualmente aperta e si può vedere la lingua che rimane in basso, in mezzo ai denti o che sporge fuori dalle labbra;
  • Le adenoidi e/o le tonsille sono ingrossate;
  • Di notte si può riscontrare russamento, apnee, e/o perdita di saliva. Intuitivamente, di giorno si soffrirà di eccessiva stanchezza e possibili difficoltà d’attenzione.
La masticazione

A causa dello SMOF i muscoli del viso possono essere ipofunzionali, ovvero deboli e meno efficienti nella partecipazione alle diverse funzioni orali, tra cui la masticazione. Nei bambini che presentano alterazione della masticazione, un segnale tipico è la difficoltà a masticare cibi dalla consistenza dura e fibrosa: prendendo la carne come esempio, un bambino può impiegare molto tempo a masticarla, può sputarla o anche rifiutare categoricamente di mangiarla perché i muscoli masticatori non sono abbastanza forti per garantire un’adeguata triturazione.

Al contrario, quando il bambino è un respiratore orale, è obbligato a mantenere la bocca aperta durante tutto il pasto, e la masticazione può anche essere molto rapida, oltre che rumorosa.

La deglutizione disfunzionale

La deglutizione fisiologica prevede delle distinte fasi che si susseguono, ciascuna contraddistinta da una precisa posizione della lingua e dall’attivazione di specifici muscoli. Sinteticamente, durante la respirazione e la deglutizione, la parte centrale della lingua dovrebbe rimanere sul palato, mentre la punta della lingua dovrebbe trovarsi sulla papilla retroincisale, una piccola area situata dietro gli incisivi superiori.

Per molteplici cause – fra tutti la respirazione orale, i vizi orali (succhiamento delle dita, uso prolungato del ciuccio…) e il frenulo alterato (nella forma più frequente, “frenulo corto”) – la deglutizione avviene con una dinamica diversa e a casa si possono osservare le seguenti anomalie:

  • La lingua che “spinge” contro i denti o addirittura fuoriesce dalle labbra;
  • Compaiono delle smorfie sul viso e il mento appare a “buccia d’arancia” (il viso di norma non si muove quando deglutiamo);
  • Gli incisivi superiori possono essere sventagliati (o vi sono altre malocclusioni);
  • Il palato è stretto.
Difetti di pronuncia

Lo SMOF può causare i più comuni difetti di pronuncia, in quanto i muscoli orofacciali e la postura della lingua influenzano la corretta produzione dei suoni. Ad esempio, la respirazione orale, il frenulo alterato e i vizi orali, sono tutti fattori che possono influenzare la posizione della lingua e causare una pronuncia errata di alcune consonanti: le alterazioni più diffuse riguardano “s” e “z” con la famosa “zeppola”, la “r” con i diversi tipi di “r moscia” e anche la produzione di parole con alcuni gruppi consonantici (ad esempio, “albero, alto, atleta, treno, freddo…”).

LA TERAPIA MIOFUNZIONALE

Se si presentano i sintomi tipici dello SMOF, è importante rivolgersi a un professionista per una valutazione e un trattamento adeguati.

La terapia miofunzionale è una tecnica utilizzata per trattare lo SMOF e viene eseguita dal logopedista con specifica formazione nel campo. Consiste in esercizi e attività mirate alla rieducazione dei muscoli facciali e orali, della respirazione, deglutizione e masticazione, e anche all’eliminazione dei vizi orali.

La terapia miofunzionale può essere iniziata in età precoce, generalmente intorno ai 4-5 anni, quando lo sviluppo cranio-facciale è ancora in corso e i muscoli sono più facilmente rieducabili.  La collaborazione con altri professionisti, come odontoiatri, pediatri e otorinolaringoiatri, è spesso necessaria per identificare e trattare lo SMOF, poiché, come illustrato, le cause di tali problemi possono essere complesse e multifattoriali. Ad esempio, logopedisti o ortodontisti collaborano sinergicamente per abbinare la terapia ortodontica a quella miofunzionale, al fine di ridurre le tempistiche d’intervento, garantire il miglior risultato funzionale ed estetico possibile e, soprattutto, evitare il rischio di recidiva.

In alcuni casi, la terapia miofunzionale serve ad agire anche in maniera preventiva: eliminare le abitudini scorrette e gli squilibri muscolo-facciali entro le giuste tempistiche, può ridurre significativamente la necessità di interventi più invasivi, lunghi e costosi in futuro. È sempre meglio prevenire che curare.