Dopo un lungo periodo di lavoro e di impegni legati alla scuola, arriva finalmente il momento delle tanto desiderate vacanze. Ma quando si viaggia con i figli si possono davvero chiamare così?

Per i più PICCOLI l’organizzazione della giornata senza la routine quotidiana non sempre è facile come sembra; gli orari della scuola creano un ritmo per i bimbi, che li contiene e li accompagna nell’affrontare ciò che verrà dopo. L’interruzione di questo ritmo potrebbe provocare in loro un disorientamento a cui potrebbero reagire con nervosismo e oppositività. Il cambiamento del momento del riposino o del pasto potrebbe renderli più irritabili e quindi più propensi a mettere in atto quelli che comunemente vengono chiamati “capricci”. Queste situazioni possono anche originare dal fatto che il bambino è in una fase di sviluppo in cui ha bisogno di testare i limiti, mettendo alla prova il genitore con continue sfide e provocazioni. La situazione si complica ulteriormente quando queste manifestazioni avvengono in pubblico, ad esempio in una spiaggia piena di gente o al parco giochi o in un parco divertimenti.

I più GRANDI, che potrebbero godere maggiormente della libertà dagli orari scolastici e attività programmate, corrono il rischio di annoiarsi, perché “non sanno cosa fare”, come se avessero sempre necessità di avere il tempo occupato. Inoltre, hanno l’oneroso impegno del libro dei compiti delle vacanze, attività che genera forte stress nel bambino ma soprattutto nel genitore, che spesso deve battagliare per riuscire a farli iniziare, e dover poi contrattare il numero di pagine da fare.

Ecco come l’aspettativa della vacanza rilassante, senza orari a cui sottostare e senza programmi definiti, viene vanificata e può trasformarsi in qualcosa di estremamente stressante sia per il bambino che per il genitore.

MA.. le vacanze non sono solo questo; rappresentano anche l’occasione per poter vivere insieme esperienze nuove, la possibilità di acquisire nuove competenze e traguardi; consentono di potersi godere dei momenti di vita familiare (come i pasti, i giochi e la messa a nanna) senza la frenesia della quotidianità, riscoprendo la bellezza e la tenerezza della condivisione.

La difficoltà maggiore è riuscire a valorizzare questi momenti, rendendoli i protagonisti delle vacanze, arginando e contenendo le reali difficoltà di gestione sopra descritte.

MA COME POTERLO FARE?
  • RENDERE PARTECIPI I FIGLI DEI PROGRAMMI FATTI, se sono grandi possono anche essere coinvolti nella scelta delle attività. Questo consente loro di sentirsi partecipi e coinvolti nei processi decisionali, senza vivere passivamente ciò che verrà fatto. In questo modo è più facile evitare momenti di oppositività o rifiuto delle attività programmate.
  • ANTICIPARE QUANTO POSSIBILE LE REAZIONI ALLA FRUSTRAZIONE, spiegando al bimbo quello che succederà e trovando insieme delle strategie che possano sedare la rabbia quando si manifesterà (ad esempio preparando dei giochi da spiaggia dedicati appositamente alla condivisione).
  • PREVEDERE UN’ ATTIVITA’ CONDIVISA AL GIORNO, soprattutto con i bimbi che fanno più fatica a trovare giochi in autonomia o che richiedono spesso la presenza dell’adulto. Sapere che ci sarà un momento nella giornata in cui ci si dedica a loro consente di abbassare le difese e la frustrazione.
  • STRUTTURARE IL MOMENTO DEI COMPITI INSIEME AI FIGLI, decidere insieme a loro quale può essere il momento migliore della giornata per svolgere questa attività e in che quantità, in modo che il bambino possa prepararsi a quello che lo aspetta.
  • VALORIZZARE I COMPORTAMENTI POSITIVI, senza darli per scontati o di scarso valore. Questo atteggiamento da parte dei genitori risulta motivante per i bambini e li spinge a ripetere il comportamento gratificato, perché li fa sentire apprezzati e importanti.

Sicuramente non è facile conciliare la teoria, sempre chiara e apparentemente semplice, con la realtà della propria famiglia, ben più articolata e complessa. E’ questo il grande compito che viene richiesto ai genitori: adattare e riadattare continuamente i propri principi educativi sulle base delle reazioni che ci sono all’interno del nucleo familiare.

Non dimenticate di mettere in valigia tanta pazienza, tenacia e voglia di tornare un po’ bambini!

Buone vacanze a tutti!