Lo sapevano anche gli antichi latini attraverso il motto “Mens sana in corpore sano” che l’esercizio fisico è di fondamentale importanza raggiungere il benessere psicologico. E’ noto che bambini e ragazzi che praticano sport hanno la possibilità di stimolare una sana crescita del corpo e della mente. Ma quali sono le ragioni per cui ciò avviene?

I vantaggi per il corpo sono evidenti e innegabili come la riduzione dell’obesità, il miglioramento della funzionalità muscolo-scheletrica e cardiovascolare. I benefici per la mente sono meno palesi e si dividono in due categorie: quelli fisiologici e quelli legati all’apprendimento di competenze necessarie per la vita di tutti i giorni.

A livello fisiologico l’attività aerobica fa migliorare migliora la funzionalità dei neuroni (le cellule del cervello) e il flusso sanguigno determinando un migliore sviluppo delle aree cerebrali più evolute, cioè i lobi frontali, che controllano l’attenzione e le funzioni esecutive (le attività mentali che servono a regolare le più importanti attività quotidiane). Non solo: certi sport, definiti open skills, stimolano i processi cognitivi più evoluti perché richiedono notevoli capacità di adattamento da parte dell’atleta proprio perché la situazione in campo muta rapidamente e l’atleta deve trovare strategie e azioni per affrontare le richieste e avere la meglio sull’avversario. Gli sport open skills più noti sono il calcio, il basket, il rugby, ma anche il tennis e molti altri. Gli sport closed skills sono quelli che richiedono un’applicazione fisica e motoria costante ma hanno una minore richiesta cognitiva.

Uno sport open skills richiede al bambino di prestare attenzione agli stimoli visivi e uditivi che l’ambiente circostante presenta in modo rapido e mutevole e richiede flessibilità per cambiare rapidamente le proprie azioni motorie per surclassare l’avversario. Inoltre, per raggiungere un’elevata efficienza di prestazioni, è necessario che l’atleta si eserciti ripetutamente su determinati schemi, e per riuscire a raggiungere certi livelli, è necessario utilizzare, e quindi stimolare, la memoria al fine di ricordare correttamente la sequenza di azioni finalizzate al raggiungimento dei propri obiettivi.

Questi processi mentali sono chiamati Funzioni Esecutive e sono molto importanti per la vita di tutti i giorni perché consentono ai bambini, e in generale a tutte le persone, di essere organizzati, perseveranti e capaci di raggiungere i propri obiettivi. Inoltre, le Funzioni Esecutive sono necessarie per l’apprendimento scolastico e per sviluppare buone relazioni sociali.

La pratica sportiva da parte dei ragazzi stimola altri due aspetti fondamentali per l’autoregolazione del proprio comportamento: in primo luogo, allena la motivazione a raggiungere i risultati sperati e la gestione emotiva di fronte ai propri errori e alle sconfitte; in secondo luogo, incoraggia l’autonomia nella cura del proprio materiale e delle relazioni interpersonali nell’ambiente sportivo.

La crescita emotiva e quella relativa all’autonomia dipendono dalle modalità educative dell’allenatore: se questi trasmette il messaggio che per ottenere buoni risultati serve impegno e perseveranza, se insegna che gli errori servono a crescere, se richiede autogestione del proprio corpo e del proprio materiale, allora sarà anche un educatore che i ragazzi potranno ascoltare per sviluppare valori importanti per la propria vita. Ai genitori ci sentiamo di consigliare di osservare se l’allenatore sportivo del proprio figlio è prima di tutto anche un educatore proprio perché i ragazzi ascoltano e seguono le indicazioni dell’allenatore sportivo.

Infine, teniamo conto che anche i bambini e i ragazzi che presentano un disturbo evolutivo e che effettuano un percorso terapeutico psicologico, logopedico o psicomotorio possono aumentare l’efficacia della terapia se praticano uno sport open skills perché, oltre a stimolare la fisiologia del cervello, si allenano anche le Funzioni Esecutive, quei processi fondamentali per numerose attività quotidiane. Questo è il motivo per cui consigliamo ai genitori dei ragazzi con difficoltà evolutive di abbinare alla terapia la pratica sportiva.

Se gli allenatori e i genitori vogliono approfondire queste tematiche, in particolare applicate al calcio, vi consigliamo un nostro libro “A scuola di calcio” pubblicato dalle Edizioni Erickson.

Buona lettura.