Riconoscere l’ADHD negli Adulti: Sintomi, Impatti e Importanza della Diagnosi

Il Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività (ADHD) è un disturbo del neurosviluppo caratterizzato da disattenzione, irrequietezza e impulsività, che può influenzare vari aspetti della vita, come scuola e relazioni sociali.

Questo disturbo non è specifico dell’età evolutiva, non è una fase transitoria della crescita né una variabile temperamentale. È importante notare che queste caratteristiche sono presenti in misura maggiore rispetto alla maggior parte delle persone della stessa età.

I sintomi sono caratterizzanti l’intero arco di vita e, essendo una caratteristica permanente, ci sono molti adulti che posso avere tale disturbo pur non avendo mai ricevuto apposita diagnosi nel corso dell’infanzia.

È possibile quindi effettuare una valutazione anche in età adulta? Quali possono essere i sintomi che potrebbero farci pensare di avere un Deficit di Attenzione con o senza Iperattività?

Principalmente i “campanelli di allarme” potrebbero essere:

  1. DISATTENZIONE: mancanza di concentrazione sia in attività lavorative (e/o scolastiche) che in attività di svago, frequenti errori di distrazione e sbadataggine. Si osserva spesso fatica nel seguire conversazioni e facile distraibilità da stimoli esterni o pensieri secondari durante attività sociali.
  2. FREQUENTI DIMENTICANZE: costanti perdite di materiali e inosservanze di appuntamenti; che possono compromettere anche la vita lavorativa e sociale dell’adulto.
  3. DISORGANIZZAZIONE: difficoltà ad organizzare impegni e attività da svolgere, problematicità nella pianificazione di compiti e nello stabilire le priorità d’azione.
  4. SCARSA GESTIONE DEL TEMPO: tendenza alla procrastinazione e avversione verso compiti che richiedono sforzo mentale. Incapacità di gestire orari, rispettare scadenze e affrontare attività ritenute noiose.
  5. IMPULSIVITÀ: difficoltà nell’attendere il proprio turno, linguaggio iperfluente, risposte impulsive prima che la domanda sia conclusa e inserimento nelle conversazioni altrui. Agire senza pensare: la scarsa propensione a prevedere le conseguenze delle proprie azioni può mettere, involontariamente, l’adulto in situazioni di pericolo.
  6. IPERATTIVITÀ: spostarsi continuamente, agitarsi sulla sedia, faticare a rimanere seduti in modo composto e giocherellare involontariamente con oggetti. Problematicità nell’ intraprendere attività in modo tranquillo e/o senza far rumore.
  7. STANCHEZZA: sognare spesso ad occhi aperti quando si dovrebbe essere concentrati, avere difficoltà a mantenere l’attenzione in situazioni noiose, e sentirsi meno energici o più lenti nell’elaborare informazioni.

Oltre a questi sintomi, si possono notare fatica nel seguire istruzioni, difficoltà a contenere e modulare le emozioni e facile perdita di interesse nelle attività intraprese.

La mancanza di una diagnosi spesso porta l’adulto a non comprendere il confine tra ciò che dipende da sé e ciò che dipende dal disturbo. Questa difficoltà di controllo può causare eccessivo affaticamento, ansia, mancanza di motivazione, bassa autostima e problemi relazionali e sociali.

Perciò è importante, anche in età adulta, un corretto inquadramento diagnostico che consenta agli utenti di conoscersi e trovare strategie per affrontare le difficoltà del disturbo.

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