Il bambino dagli 0 ai 6 anni compie importanti progressi nell’acquisizione di competenze linguistiche, motorie, emotive e relazionali.
Nel corso dei primi tre anni impara a parlare, correre, giocare e relazionarsi con gli altri, mentre durante i tre anni di scuola dell’infanzia si prepara a frequentare un’istituzione come la scuola primaria che richiede, oltre che alla capacità di apprendere, anche la capacità di adattarsi alle regole e ad un nuovo e complesso contesto relazionale.

Esiste un’ampia variabilità individuale nello sviluppo delle competenze cognitive, linguistiche, motorie, emotive e relazionali, tuttavia intorno ai 3 anni e ai 5 anni ci sono alcune competenze di base che devono aver raggiunto una certa maturazione per permettere al bambino di affrontare con serenità i percorsi successivi.

E’ GIUSTO VALUTARE PRECOCEMENTE I BAMBINI?

Sul tema della valutazione del bambino in età precoce esistono storicamente due posizioni contrapposte:

  1. chi ritiene sia più tranquillizzante lasciare che il bambino cresca spontaneamente senza cercare eventuali problematiche prima che queste non siano chiare ed evidenti;
  2. chi invece ritiene che sia meglio fare screening precoci, cercare eventuali problemi e agire per ridurre l’ impatto negativo che potrebbero avere tali difficoltà.

La letteratura scientifica anglosassone si riferisce al primo approccio con l’espressione WAIT AND SEE (aspettiamo e vediamo cosa succede), il secondo approccio è stato invece denominato WATCH AND WAIT (monitoriamo in modo attivo l’evoluzione della situazione): ovvero nel primo caso aspettiamo e guardiamo passivamente il suo sviluppo, nel secondo caso osserviamo attentamente e in modo vigile come cresce il bambino in attesa che raggiunga le tipiche tappe di sviluppo.

Noi riteniamo che un approccio vigile sia preferibile perché ci permette di intervenire presto se ci sono segnali che possono diventare preoccupanti in seguito.

Un approccio di monitoraggio attento (watch and wait) non significa “fasciarsi la testa prima di rompersela”, andando a cercare in modo ansioso i problemi del bambino o far vivere ai genitori la crescita del figlio con eccessiva preoccupazione nel timore che abbia dei disturbi.  Significa essere genitori preparati e consapevoli di quali sono le tappe che ogni bambino dovrebbe raggiungere in un certo periodo e fare in modo di offrire al figlio gli stimoli necessari se questo non avviene. A volte si tratta di supportare il bambino introducendo alcune attività o giochi a casa, a volte è necessario la consulenza di uno specialista.

Spesso chi applica un approccio attendista (wait and see) dichiara di vivere la crescita del bambino in modo sereno, sperando di trasmettere al figlio altrettanta serenità…”non ti preoccupare, lascialo crescere, non cercare i problemi dove non ci sono, se poi ci sarà qualcosa che non va, la sistemeremo”.

Nella psicologia dell’età evolutiva non funziona così, la crescita di un bambino è una costruzione graduale in cui i mattoncini si allineano lentamente, uno davanti all’altro, per cui possiamo vedere come procede la costruzione e osservare se ci sono punti da sistemare in itinere.

Fuori di metafora, sappiamo che un bambino gradualmente sviluppa competenze linguistiche, motorie, cognitive, emotive e relazionali che gli consentono di adattarsi nel proprio contesto per vivere in modo sereno. Se ci accorgiamo presto che queste tappe non vengono rispettate abbiamo tutto il tempo per compensare le difficoltà, prima che siano troppo gravi o che sia troppo tardi.

Per esempio, la finestra fisiologica in cui il bambino può raggiungere il cammino autonomo va dai 10 mesi ai 18 mesi. L’approccio wait and see, che porta a porsi il problema solo dopo i 18 mesi, obbliga la famiglia ad attivare un percorso di riabilitazione vera e propria, intensiva e diretta sul bambino. Un approccio watch and wait mette il genitore in uno sguardo di apertura e di stimolazione del proprio bambino intorno all’anno di vita e di maggiore investimento di impegno e attenzione nei mesi successivi, con richiesta di una semplice consulenza se il cammino tarda ad arrivare verso i 18 mesi.

L’approccio watch and wait è prima di tutto un atteggiamento mentale, che va oltre l’ansia di cercare qualcosa che non va, ma permette di sviluppare la consapevolezza di quali siano le tappe evolutive importanti e di come mettere il proprio figlio nella condizione di adattarsi serenamente nel proprio ambiente di vita.

Una visita o un’osservazione di screening per bambini di 0-6 anni è un’occasione per conoscere le tappe di sviluppo del proprio figlio e poter impostare la costruzione dei mattoncini in modo funzionale con serenità e consapevolezza.

I genitori che sentono il bisogno di una consulenza possono scrivere a:
info@centroetaevolutiva.it o fissare un primo appuntamento al n. 035233974.