A luglio può dirsi finalmente iniziata l’estate e in Italia estate significa vacanze, attività all’aperto, escursioni.

Quando queste attività coinvolgono una famiglia con bambini, soprattutto quando hanno età differenti e alcuni sono in età prescolare, non è semplice né scontato combinare e bilanciare gli interessi e i bisogni di tutti.

Alcuni esempi a cui tutti siamo familiari, utilizzando due estremi stereotipati, ma che ci sono utili al ragionamento:

Al mare, il bisogno tipico dei genitori è quello di rilassarsi sdraiati sotto l’ombrellone, ma può scontrarsi con il bisogno di continuo movimento dei bambini.
In montagna, l’interesse tipico dei genitori è l’escursione verso un rifugio e al cammino sostenuto, ma può viceversa scontrarsi con la lentezza del cammino dei bambini.

Ecco perché l’intento di questo articolo non è quello di creare una guida turistica, bensì quello di raccontarvi come bisogni di movimento dei bambini possono essere conciliati ai bisogni e agli interessi degli adulti durante una vacanza al mare o in montagna. I dati presentati si riferiscono alle linee guida dell’OMS per l’attività fisica, la sedentarietà e il sonno per bambini sotto i 5 anni aggiornate al 2019.

Per i bambini sotto l’anno di età:

Si raccomandano 30 minuti al giorno di movimento attivo. Questo viene favorito, anche in vacanza, durante il “tummy time”, il tempo passato in posizione prona, o più in generale in uno spazio orizzontale comodo e sicuro in cui rotolare, strisciare, gattonare, mettersi seduti, alzarsi in piedi e ricominciare da capo a seconda dell’età. Che si tratti di mare, montagna o parco, gli adulti possono organizzare il tummy time dei bambini piccoli nei momenti che vogliono dedicare al proprio relax: una coperta sull’erba o sulla sabbia, pochi oggetti e i bambini al centro e gli adulti intorno.

Inoltre, si raccomanda di non tenere i bambini bloccati in posizione statica (seduti o sdraiati) per più di un’ora di fila (a meno che non stiano dormendo). Dunque, se il nostro bisogno di adulti è di viaggiare o di camminare per un lungo periodo, dobbiamo considerare sempre alcune pause: per noi possono essere utili al rifocillamento su un valico montano o al rifornimento in autostrada, per i bambini rappresenteranno la possibilità di riprendere contatto con le esperienze sensomotorie oltre a riattivare il sistema cardiocircolatorio.

Per i bambini fino ai 5 anni:
Si raccomandano 180 minuti al giorno di movimento attivo, ossia tutto ciò che impiega più energie rispetto allo stare fermi, seduti o sdraiati. Di cosa si tratta?

Riempire e svuotare il secchiello di sassi, sabbia, acqua è più che sufficiente. Alzarsi e inginocchiarsi, sdraiarsi e rotolarsi. Raccogliere foglie, bastoncini, insetti, accovacciarsi per bere l’acqua della fonte o per toccare il laghetto. Camminare, saltellare, accovacciarsi, correre un po’ in avanti e poi tornare indietro.

Se il bisogno dell’adulto è quello del “mare e relax” si può tentare di organizzar adeguatamente lo spazio intorno all’ombrellone, contenuto tra le borse e gli asciugamani, con qualche oggetto interessante a disposizione. Così i bambini avranno la possibilità di muoversi pur restando intorno ai genitori o a vista, senza allontanarsi o rompere il riposo dei grandi. Se è necessario andare fino al bagnasciuga, servirà qualche accorgimento in più, ma non è impossibile.

Se il bisogno dell’adulto è quello di “raggiungere svelti il rifugio” si può pensare di garantire ai bambini alcuni momenti di esplorazione e di passo lento, alla loro portata, magari nei tratti all’ombra, in cui motivarli al cammino e all’esplorazione tramite mappe semplici del sentiero o lenti di ingrandimento per osservare il paesaggio. In altri tratti, si possono invece tenere i bambini nello zaino-marsupio, privilegiando la relazione positiva, lo scambio, le coccole, le canzoni e i racconti. Il tutto senza superare mai l’ora di permanenza seduti e costretti, che rimane indicata come limite fino ai 5 anni.

Dopo i 3 anni di età, inoltre, almeno 60 dei minuti di movimento devono corrispondere ad attività ad alta intensità.
Cosa significa? Che dobbiamo proporre sentieri più ripidi o circuiti di allenamento? Ovviamente no. Con i bambini, per aumentare l’intensità del movimento dobbiamo incrementare l’intensità del divertimento.

Inutile dire che le vacanze offrono tutte le opportunità possibili per questo scopo:
I tuffi nel mare o in piscina, gli sguazzi nel laghetto, il rotolo nel prato, le rincorse sulla spiaggia, i salti sul lettone, il nascondino tra le lenzuola stese, la biciclettata nei campi, il salto alla corda, i balli alle serate dei camping e villaggi, le arrampicate sugli scogli o sugli alberi, magari anche la prova di uno sport nuovo o la frequenza di un centro estivo.

I bambini non avranno difficoltà a sostenere e ripetere queste attività per un’ora al giorno, perché è un loro estremo bisogno, ci riusciranno anche gli adulti?