Chi di noi pensando alla scuola non ha in mente quella materia, quell’argomento o quel compito in cui proprio non capiva nulla? Ognuno di noi guardando al passato ricorderà l’ansia provata quando il professore annunciava l’interrogazione e i tanti “non scegliere me!” mentali recitati come un mantra sperando di allontanare il momento della chiamata. Se ci fermiamo a rivivere mentalmente la nostra carriera scolastica sarà facile individuare le discipline e le attività in cui facevamo maggior fatica… Ora dobbiamo interrogarci sui motivi di questa fatica.
 
“Fatica” è la parola chiave che accompagna il vissuto di molti di noi. Da cosa dipendeva? Motivazione? Scarsa propensione verso la disciplina? Professore poco coinvolgente? O da qualcosa esterno da noi?
Ma soprattutto la domanda da porsi ora che siamo adulti è: Provo ancora questa fatica? Impiego più tempo del previsto per leggere la pagina di un libro? Quando scrivo commetto molti errori di ortografia? Devo pensare a lungo a come si scrivono le parole? Ho difficoltà a svolgere calcoli mentali senza usare un foglio di carta? Faccio fatica a distinguere la destra dalla sinistra? La mia grafia è difficile da decifrare? Ho difficoltà a ricordare il significato di ciò che ho letto? Mi capita di confondere date, orari e di perdere qualche appuntamento? Sono lento in molte attività? Ho difficoltà a ripetere i mesi dell’anno all’indietro? Riesco a tenere a mente i numeri di telefono?
 
Se molti di questi quesiti hanno ricevuto una risposta affermativa tutte queste criticità potrebbero non dipendere solo da voi ma da altro: potrebbe essere il segnale della presenza di un Disturbo Specifico Dell’Apprendimento.
 

Perché parlare di DSA in età adulta?

La dislessia, così come gli altri DSA, in età adulta non scompare e può costituire un problema che può limitare le capacità nel percorso scolastico o accademico o nella carriera lavorativa.
Le Linee Guida del 2011 ricordano, infatti, come “nonostante nel corso dell’età evolutiva si verifichino processi di compensazione funzionale che migliorano notevolmente le prestazioni dei ragazzi con DSA, il substrato biologico non scompare e può condizionare in maniera significativa le attività accademiche, richiedendo un impegno personale supplementare e strategie adeguate per aggirare le difficoltà.”
 

Chi richiede una diagnosi in età adulta?

Tutte le persone che abbiano compiuto almeno i 18 anni di età, nello specifico incontriamo spesso: studenti degli ultimi anni di scuola secondaria di 2°grado; studenti universitari senza diagnosi pregressa, con una diagnosi fatta prima dei 18 anni oppure anteriore a 3 anni; studenti di corsi di recupero e/o scuole serali; persone che devono affrontare esami (ad esempio per patente di guida, per concorsi, per assunzioni o altro); genitori o altri familiari di ragazzi DSA che rivedono le loro fatiche nelle difficoltà dei propri figli o più in generale persone adulte senza diagnosi precedenti che sospettano di avere un DSA.
 

Perché richiederla?

I motivi possono essere molteplici, prima di tutto, per una maggiore consapevolezza personale. Molte persone hanno sperimentato nel corso della loro carriera scolastica una fatica molto importante. Tante di loro si sono sentiti più volte ripetere la famosa frase “sei bravo ma non ti applichi…”, molte hanno interrotto il loro percorso di studi alle superiori perché lo sforzo richiesto era notevolmente maggiore rispetto a quello dei loro compagni e i risultati erano scarsi. Anche chi ha avuto successo nella vita ricorda la fatica fatta, che oggi, magari, sperimenta ancora nella quotidianità e/o nella vita lavorativa, rendendosi conto che non è una sensazione comune tra i colleghi. E’ importante dare un nome a quella difficoltà, capire cosa dipende da noi e cosa da altro dandosi la possibilità di vedersi sotto una nuova luce. E’ possibile e importante, infatti, avere la possibilità di scoprire che in realtà quelle criticità con cui abbiamo sempre convissuto a scuola, nel lavoro e nella vita di tutti i giorni non dipendono da noi, da una mancanza di voglia, dalla poca applicazione, dalla scarsa intelligenza o dal fatto di non essere portato. Questo potrebbe darci l’opportunità di avere una seconda chance per concludere la scuola, iscriversi all’università o vivere la propria carriera scolastica, formativa e lavorativa in maniera differente e più soddisfacente.
In secondo luogo avere una diagnosi permette di avere con sé tutti gli ausili necessari per affrontare con più serenità i test di ammissione all’Università, il percorso universitario, i concorsi pubblici, l’esame di teoria per la patente di guida e il mondo lavorativo.
Inoltre essendo una valutazione che riguarda vari aspetti, non solo legati all’ambito degli apprendimenti, ma anche ad aspetti più neuropsicologici inerenti funzioni come linguaggio, memoria, attenzione, pianificazione ecc nonché al livello cognitivo, può essere fondamentale per le procedure medico-legali per l’invalidità così come per porre una diagnosi differenziale con patologie psichiatriche, neurologiche e sensoriali.
 

Come è possibile ottenere una diagnosi in età adulta?

E’ necessario rivolgersi a centri pubblici o specialisti privati accreditati che dispongano di test e di professionisti esperti nella somministrazione di batterie adatte a valutare il profilo di un adulto.
Qualora si sentisse la necessità di un approfondimento in merito e/o il desiderio di procedere con una valutazione è possibile contattarci al Centro al n. 035 233974 così da avviare il percorso o ricevere ulteriori dettagli in merito.